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domenica 18 gennaio 2015

Chains and Broken Dreams

POV Nate

La giornata sta lentamente volgendo al termine: fuori ha cessato di piovere e una bruma scura cala sulla città come un mantello notturno. Non so dove sia Will e non me ne preoccupo troppo, perché sono appena tornato dal lavoro e sono esausto; ma un filo d'angoscia permane sempre e mentre m'abbraccio le ginocchia non posso fare a meno di dedicargli un pensiero rapido.

Come richiamato dal mio pensiero, eccolo entrare nell'appartamento, ancora fradicio dell'acquazzone passato e un poco stravolto. Balzo in piedi da dove sono seduto, ma non faccio in tempo a dire una sola parola perché mi abbraccia così forte da farmi, per un attimo, mancare il respiro.

Sono ancora un po' sorpreso, però alla fine cingo delicatamente la sua schiena bagnata con le braccia.

- Will...? - lo chiamo incerto, ricevendo in risposta solo il silenzio.

Alla fine si scosta leggermente da me e mi scruta in profondità con i suoi occhi scuri e penetranti, perennemente velati di malinconia. Imbarazzato, deglutisco rumorosamente ma non distolgo lo sguardo, come incatenato al luccichio delle rotonde perle incastonate sotto le lunghe ciglia.

- Nate io... sto perdendo me stesso. Non so più chi sono. Cosa devo fare. No, no, cosa voglio fare - sottolinea "voglio" con amara ferocia - ma una cosa la so, e non te la devi dimenticare mai - continua, cercando il mio sguardo che d'improvviso si fa attento ad ogni minimo dettaglio sul suo viso perfetto.

Mi ritrovo a trattenere il respiro, in dolorosa attesa.

- Ti amo - dice senza alcun cenno di rimorso, poi abbassa lo sguardo, e capisco che la guerra dentro di lui è ben lungi dall'essersi conclusa.

Non dico nulla e lo bacio come se questo fosse un addio, un bacio triste e dolce, che porta con sé sentimenti tanto forti da distruggerci, tanto sbagliati da rendere una gioia un peso sul cuore.

Alza il capo, mi fissa brevemente.

- È un saluto, questo? - chiede, con malinconia sconfinata in quegli occhi profondi come pozzi di cui mi sono innamorato.

- Questo, è per lasciarti andare. Per salutarti - rispondo, e gli do un altro bacio.

- Questo, invece, è per dirti che ti amo - stavolta congiungo le nostre labbra senza fretta, con passione, lasciandogli una carezza sulla guancia prima di allontanarmi un poco.

- E infine, questo è per chiederti di restare - sussurro lanciandogli un'occhiata triste. Intreccio le mani alle sue, sono calde e umide di pioggia, e per un attimo c'è solo il rumore dei nostri cuori che battono all'unisono.

-

Note dell'autrice:
-19! Wah, sono solo io ad essere eccitata perché, gente, siamo quasi alla frutta? Che ne pensate? Ora ho un'urgenza urgente da sbrigare, baciiiii


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