venerdì 6 febbraio 2015

Chains and Broken Dreams

Flashback - POV Will

Un anno fa, inverno

- Non è fantastico? - chiede Nate, sfiorando timidamente la mia mano.

- Cosa? - domando io, senza capire. Sotto le nostre scarpe la neve scricchiola piacevolmente, le impronte che restano per poco e vengono già ricoperte dai fitti fiocchi che non smettono di danzare nel cielo.

- Il paesaggio, ovviamente! - replica con un sorriso allegro, sorpassandomi e piroettando a braccia spalancate, con gli occhi chiusi.

Io mi soffermo giusto un attimo a darmi un'occhiata in giro; attorno a noi regna la pace e il silenzio, immersi come siamo nel candore di tutta questa neve, quasi un metro o poco più. È uno spettacolo delizioso, che m'ispira mille e mille versi, stupito come sono da cotanta bellezza.

Raggiungo nuovamente Nate, che smette all'improvviso di girare in tondo come un bambino entusiasta e spalanca di colpo gli occhi, guardandomi fisso.

- La neve... rende tutto così romantico - sospira, riprendendo a camminare al mio fianco. I nostri fiati disegnano volute fantasiose nell'aria, ma non bastano a descrivere quanto freddo faccia. Sto congelando perfino dentro le ossa, il gelo che si insinua nel collo facendomi sussultare.

- Bisognerebbe fare qualcosa per scaldarsi... - mormoro quasi fra me e me; Nate mi lancia un'occhiata furbetta e scompare alla mia vista, mettendomi addosso un'ansia insensata. Cosa avrà in mente quel ragazzo?

Mi giro per chiamarlo e in quel preciso istante vengo colpito in pieno da una palla di neve che mi si sbriciola addosso, lasciandomi totalmente basito.

- Ma cosa...?! - inizio, voltandomi di scatto; il mio dispettoso coinquilino ride sotto i baffi, in mano già un'altra palla non ancora compattata.

- Non volevi scaldarti? - mi grida per sovrastare l'imperversare della nevicata. In un attimo decido di rendergli pan per focaccia e raccolgo un bel mucchietto di candida neve, che prontamente gli tiro dritto sul naso.

Inizia così un'infantilissima battaglia a palle di neve, che vede me e Nate a lanciarci "proiettili" a tradimento. Alla fine, conscio di essere vicino alla sconfitta, sceglie di giocare sporco e m'infila un cumulo di neve giù per la schiena, lasciandosi poi prendere da un fragoroso attacco di ridarella, mentre io cerco di non strillare come una femminuccia e sbraito contro di lui minacce terribili.

Ci ritroviamo poco dopo a un palmo di naso: non appena lo guardo negli occhi, con calma, smette di ridere e si fa serio, ricambiando lo sguardo. Deglutisce, le guance rosse forse per il freddo o per il gioco. Ho la gola secca e le labbra asciutte, eppure tutto ciò che voglio fare ora è baciarlo qui, sotto la neve che vortica elegantemente attorno a noi e il silenzio che regna incontrastato.

Ed è quello che faccio, cercando le sue labbra in un bacio incredibilmente dolce e freddo, cui sa di neve e ghiaccio. Sembrano esser passati secoli quando ci stacchiamo, lui ansima piano, le guance ancora più rosse di prima. Vorrei stupidamente credere che sia solo per aver corso o perché fa freddo, ma so benissimo che è così, teneramente imbarazzato, ed il mio bacio l'ha lasciato senza fiato.

- Will... - sussurra, procurandomi un brivido lungo la spina dorsale, cui si propaga lungo tutto il corpo.

Non replico nulla e gli prendo una mano. È così calda, potrebbe sciogliere tutta la neve, e forse, dico forse, anche il mio cuore.

-

Note dell'autrice:
-6! Oggi, rimanendo al sicuro sotto al portico, mentre nel piazzale era in corso una pericolosa battaglia a palle di neve, ho pensato "perché no?" (e come al solito, vedete come si rivelano i miei "perché no?"!) dunque ecco qui questo flashback. L'avrei anche messo nel tempo attuale della storia, ma lì è estate... un bacio a tutti, presto aggiornerò Profumo di libri e la nuova ff di Junjou Romantica che sto traducendo 'Ritorno a casa'!

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