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domenica 1 febbraio 2015

Chains and Broken Dreams

POV Will

Oggi è una delle giornate più bella della stagione: il cielo è azzurro, limpido, appena spruzzato di nuvole candide; la temperatura è perfetta, né troppo caldo né troppo freddo. Straordinariamente, il mio umore riflette il tempo.

- Will, dove andiamo adesso? - mi chiede Hope, il sole che le illumina gli stupendi occhi verdi. Stringo la sua mano e sorrido.

- Che ne dici di andare a farci delle foto e magari dopo anche al luna park? - propongo. Lei, entusiasta, annuisce, fa qualche saltello e piroetta, come una bambina. Rido, lasciandomi trascinare nella prima cabina per le foto che troviamo.

È così stretta, la cabina, che deve sedersi sulle mie gambe per starci anche lei. Sembriamo un poco ridicoli mentre facciamo le foto, esibendoci in smorfie e facce buffe; immancabilmente l'ultimo scatto ci ritrae nel momento in cui ci baciamo.

Guardiamo orgogliosi i risultati, commentando le più divertenti. Sento salire un nodo alla gola mentre contemplo l'ultima foto: sembra così... reale. Scuoto la testa al pensiero e riprendo a chiacchierare allegramente con Hope.

Al luna park iniziamo a discutere da quale attrazione iniziare; Hope vorrebbe andare sulla ruota panoramica, mentre io, come in una sorta di banalissimo cliché, vorrei provare le montagne russe. Alla fine la convinco a venire con me, promettendole di tenerle la mano per tutta la durata dell'attrazione. Così faccio, mentre lei grida terrorizzata e io rido, ma sempre con gli occhi incatenati ai suoi.

Dopo un giro sulla ruota panoramica, passato soprattutto a baciarci appassionatamente più che a contemplare il panorama sottostante, lei decide di andare a prendere qualcosa da bere. Io la guardo dirigersi verso il bar del luna park e scomparirvi all'interno, poi sospiro. Mentre la aspetto, osservo la mia mano, divaricando le lunghe dita affusolate e piegandole come a stringere quella di qualcun'altro. Ancora mi pare di sentire Nate aggrapparsi alla mia mano, disperatamente, quasi a implorarmi di non andare via.

Ma Nate non è qui, puntualizza ironicamente una vocina.

Basta quel pensiero a farmi crollare, e nel momento in cui vedo Hope venire verso di me con un enorme bicchierone di plastica, prendo la mia decisione.

- Will... - inizia, poi nota la mia espressione costernata - che succede? Qualcosa non va? - prendo un respiro profondo ed annuisco.

"Che cosa stai facendo, Will?" chiede un'altra vocina, irritante e fastidiosa.

- G-già, devo tornare a casa - farfuglio, cercando di sembrare dispiaciuto. Lei annuisce, comprensiva. Non attendo nemmeno che mi saluti o aggiunga altro, semplicemente mi avvio verso casa.

Sono un idiota.

-

Note dell'autrice:
-8! Cosa vi aspettavate, che il bell'appuntamento finisse alla perfezione e vissero felici e contenti? Allora non mi conoscete molto bene, ahah. Anche se questo tira e molla non è da parecchio da me, lo ammetto. Be'... qualunque cosa volessi dire ora l'ho persa, dunque ascoltate tanto Sebalter e baci ;P

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