sabato 7 febbraio 2015

Chains and Broken Dreams

Epilogo parte prima - POV Nate

Il tempo sembra non passare mai, il paesaggio scorre davanti ai miei occhi inosservato, si modifica e richiama la mia attenzione, ma non l'avrà mai. Il bus è completamente deserto, l'aria condizionata è rotta e l'autista mi guarda con compassione, probabilmente si sta chiedendo cosa ci fa qui questo povero diavolo.

Nella mia mente un pensiero, anzi una parola, fissa.

No no no no no no ti prego, no. NO.

L'ho capito benissimo che Will non sta bene, l'ho capito semplicemente dal fatto che mi ha chiamato Nathaniel con quel tono, quello di chi si sta arrendendo.

Non essere paranoico, mi dico.

Il bus si ferma e io scendo, mormorando un misero "grazie". Lentamente, quasi meccanicamente, muovo un passo. L'afa m'investe, non la percepisco. Cerco i capelli rossi di Hope, un ragazzo molto alto con una maglia blu.

Ogni angolo in cui non li trovo è una pugnalata al cuore, un no che si aggiunge alla lista, l'inesorabile morte della mia anima.

"Another turning point, a fork stuck in the road 
Time grabs you by the wrist, directs you where to go 
So make the best of this test, and don't ask why 
It's not a question, but a lesson learned in time"

Ed ecco un vicolo cieco, buio, putrido. I contorni di due persone. L'ennesimo no è un grido nel vuoto. I miei occhi si abituano al buio, inizio a distinguere i dettagli: c'è una pozza di sangue enorme, e c'è Hope rannicchiata sotto Will, piena di graffi e con un taglio di dimensioni spaventose all'altezza dello stomaco. Poi c'è Will, il mio Will, ancora stupendo nonostante l'orrore inflittogli; il bellissimo volto sfregiato dai tagli, dal sangue incrostato, la maglia strappata, una cicatrice gigantesca che da poco ha smesso di sanguinare la quale va dal dorso della mano fino quasi la spalla. Il braccio è steso verso di me, sopra Hope, forse la stava proteggendo.

"Mio Dio, ma chi può fare una cosa simile?" penso, le lacrime che affiorano agli angoli degli occhi.

Gli occhi di Hope sono chiusi, sembra stia dormendo, invece quelli di Will sono spalancati verso il cielo, la bocca stesa in un sorriso dolce.

"Sei felice adesso, amore mio?"

Lo guardo, non mi fa ribrezzo neppure ora che è ricoperto di sangue. Ci sono ancora così tante cose da fare... come dirti che ti amo, baciarti fino a farmi mancare il fiato, non dormire perché vuoi che io sia tuo nel senso che più ti piace, sentire il mio nome scivolare fuori dalle tue labbra con eleganza, stringermi a te quando fa freddo.

- Chissà se l'hai afferrata ora, la libertà - mormoro piano, passando dolcemente i polpastrelli sulle sue palpebre per chiudere i suoi vuoti occhi neri.

- Ma sai - continuo, inginocchiandomi - non posso perdonarti di essertene andato. Avevi detto che se l'avessi fatto io potevo chiederti qualunque cosa, no? Bene, allora io ti chiedo di tornare, e fai in fretta - lo sguardo mi si offusca e lascio che le lacrime trovino la via.

- Vedi cosa mi stai facendo dire? Mi hai reso una femminuccia, tu e i tuoi stupidi occhi neri. Ma ti amo. Non lo sai, quanto ti amo. Mi senti, Will? TI AMO! Quindi, ora che te l'ho detto ancora una volta, alza il tuo stupido sedere perfetto e baciami! Ti amo, maledizione! Per... ché... proprio tu... - i singhiozzi si fanno sempre più forti, più dolorosi. 

"So take the photographs, and still frames in your mind 
Hang it on a shelf in good health and good time 
Tattoos of memories and dead skin on trial 
For what it's worth it was worth all the while" 

Il dolore è straziante, la morte nell'anima, ma non importa. Era il suo motto, "non importa". Mi asciugo il viso e mi alzo lentamente in piedi.

- Ma va tutto bene, non importa. Non importa - dico,  sforzandomi di dipingere in viso un sorriso tirato. Appoggio la mano sulla catena, e tiro delicatamente. Nessuna risposta. Che sia uno strattone o una chiamata gentile, non ci sarà nessuna replica. Ma la catena resta lì, ad unirci indissolubilmente.

"It's something unpredictable, but in the end is right. 
I hope you had the time of your life."

Non sfioro il suo viso un'ultima volta. Non accarezzo le sue labbra con le mie. Non verso altre lacrime per l'amore della mia vita. Non dico alcuna frase piena di significato. L'unica cosa che faccio è lasciare qui il mio cuore, qui dove l'hanno ucciso, e lancio un ultimo sguardo a Will, donandogli tutto l'amore che mi resta.

"It's something unpredictable, but in the end is right. 
I hope you had the time of your life."

Mi volto, dandogli le spalle. È inutile continuare ad aggrapparsi al passato. I morti non ritornano. Prima di lasciare per sempre ciò che era la mia vita, dischiudo appena le labbra.

- Addio, Will -

-

Note dell'autrice che piange:
sì, sto piangendo. Voi no? Non so come fate, davvero, perché anche mentre scrivevo avevo le lacrime agli occhi. È quasi finita, manca solo l'ultima parte, che è un poco meno triste. Pronti?


Nessun commento:

Posta un commento